Lo sai che...?

CURIOSITÀ

Come funziona la presa in carico?

Solitamente il primo contatto avviene telefonicamente: dopo un primo messaggio o email, si concorda un breve appuntamento telefonico per poter avere qualche informazione circa il motivo per cui si sta chiedendo aiuto. In questa occasione è possibile valutare quale percorso può essere maggiormente indicato per la specifica situazione e si procede con la convocazione al primo appuntamento.

Il percorso inizia con una prima fase di conoscenza, ossia 2-3 incontri definiti di consultazione, che precedono la terapia vera e propria, con lo scopo di raccogliere tutte le informazioni utili sulla situazione e i diversi punti di vista.

Dopo questa prima fase, viene data una restituzione rispetto al sintomo/al problema portato e si concorda con il paziente, la coppia o la famiglia il percorso terapeutico necessario, con degli obiettivi specifici idonei a risolvere quella particolare difficoltà.

Quindi solo dopo la fase di consultazione inizia il vero percorso terapeutico, qualora lo si ritenesse necessario.

Le sedute hanno solitamente una cadenza quindicinale, frequenza che si dilata ulteriormente in fase avanzata del lavoro, perché il cambiamento avviene fuori dalla stanza di terapia.

La seduta serve a dare degli spunti di riflessione, è l'occasione per costruire con il paziente nuovi punti di vista e dare nuovi significati alla propria storia e alle proprie emozioni, ma il vero lavoro di cambiamento deve essere fatto fuori dalla stanza di terapia, a casa, nella quotidianità (magari con l’aiuto di piccoli compiti/esercizi che il terapeuta lascia tra una seduta e l’altra), ed è necessario dare il tempo che questi cambiamenti avvengano.

La co-terapia

Uno degli strumenti del lavoro terapeutico, molto utile specialmente nelle terapie di coppia e familairi, è la co-terapia, ossia la presenza di un collega, psicologo psicoterapeuta solitamente con la medesima formazione, che ha la funzione di supporto e confronto.

Mentre il terapeuta conduce la conversazione con i pazienti, il collega segue le sedute da dietro uno specchio unidirezionale che gli permette di osservare ciò che avviene nella stanza di terapia in modo più attento e distaccato, così da offrire il suo contributo nel cogliere elementi della relazione tra i pazienti e tra i pazienti e il terapeuta stesso che il terapeuta, da solo, difficilmente riuscirebbe ad individuare. Il confronto tra terapeuta e collega (chiamato co-terapeuta) permette, inoltre, di avere un continuo scambio di riflessioni sulle complesse dinamiche relazionali in atto.

Un altro strumento utilizzato, previo consenso dei pazienti, è quello della videoregistrazione delle sedute, così da poterle riguardare in un secondo momento per cogliere tutte le sfumature degli scambi comunicativi e, a volte, per poter riproporre ai pazienti stessi la visione dell'incontro, ad esempio in caso di giochi o test, così da permettere l'attivazione dell'autopercezione rispetto a determinate dinamiche significative.

Non siamo tutti un po' psicologi

Lo psicologo è un professionista delle relazioni di aiuto che ha conseguito una laurea magistrale (5 anni), ha svolto diversi mesi di tirocinio, ha sostenuto un esame di stato abilitante ed è tenuto all'obbligo di formazione continua tipico delle professioni sanitarie.

Per definirsi tale, lo psicologo deve essere iscritto all'Albo professionale che è tenuto dall'Ordine degli Psicologi, su base regionale.

L'Ordine ha il compito di curare l'osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione, nonché mantenere la qualità dei professionisti e della loro formazione, vigilare per la tutela del titolo professionale e svolgere attività dirette a impedire l’esercizio abusivo della professione.

Il CNOP - Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi è, invece, l'istituzione che rappresenta gli psicologi a livello nazionale ed europeo e dialoga con le istituzioni. Si occupa di questioni rilevanti e predispone e aggiorna il codice deontologico.

Controlla sempre se il professionista a cui ti rivolgi è regolarmente iscritto al proprio ordine professionale. Puoi cercare uno psicologo sul sito dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia (www.opl.it).

Psicologo VS Psichiatra VS Psicoterapeuta

Può essere difficile, per i non addetti ai lavori, capire la differenza tra questi diversi profili professionali e il rischio è di fare confusione. Cerchiamo di fare chiarezza:

  • lo psicologo è un professionista laureato in Psicologia che svolge attività di prevenzione, diagnosi, intervento, promozione della salute, abilitazione-riabilitazione, sostegno e consulenza in ambito psicologico.

  • lo psichiatra, invece, è un medico specializzato in Psichiatria e che interviene sulla patologia diagnosticando e curando l’eventuale disfunzione a livello organico. Uno degli strumenti principali del suo operare è la prescrizione di farmaci.

  • lo psicoterapeuta può essere sia uno psicologo sia un medico (solitamente psichiatra) che ha conseguito un’ulteriore specializzazione post-lauream e si occupa della salute mentale di individui, famiglie e gruppi utilizzando tecniche specifiche finalizzate alla cura del disagio psichico.

Psicologo e psichiatra possono collaborare e lavorare in sinergia per fornire il miglior aiuto possibile.

A volte si sente parlare anche di psicanalista, che non è altro che un tipo particolare di psicoterapeuta. Esistono, infatti, diversi approcci terapeutici che partano da assunti diversi e hanno sviluppato tecniche di intervento diverse. I principali orientamenti sono:

  • psicanalitico / dinamico

  • cognitivo-comportamentale

  • sistemico-relazionale

Che cos'è il Codice Deontologico degli Psicologi?

Il Codice Deontologico rappresenta la “carta d’identità” della professione psicologica, ne delinea i confini e le responsabilità e offre una guida fondata su principi etici condivisi e pratiche comportamentali consolidate.

Tutti gli psicologi sono tenuti a conoscere e rispettare le norme contenute in esso.

Puoi consultare il Codice Deontologico sul sito del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi (www.psy.it).

In cosa consiste il segreto professionale?

Il segreto professionale è una norma regolamentata dal Codice Deontologico che afferma che

"la psicologa e lo psicologo sono strettamente tenuti al segreto professionale. Pertanto non rivelano notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del loro rapporto professionale, né informano circa le prestazioni professionali programmate o effettuate".

In alcuni casi particolari lo psicologo può derogare al segreto professionale, ossia quando:

  • il paziente da il proprio consenso;

  • ci sia pericolo per la vita o per la salute psicofisica della persona e/o di terzi;

  • sia tenuto all'obbligo di denuncia e di referto (es. reati perseguibili d'ufficio).

Le spese per le prestazioni psicologiche di natura clinica (es. consulenza psicologica / psicoterapia) sono detraibili nella Dichiarazione dei Redditi

La normativa fiscale prevede la detraibilità di queste spese poiché vengono assimilate (anche se non hanno prescrizione medica) alle prestazioni sanitarie.

Il professionista ha l’obbligo di inviare le fatture al Sistema Tessera Sanitaria dell’Agenzia delle Entrate, salvo opposizione del paziente.